Panavia Tornado
Articolo Paolo Giletta, foto Luigi Oldani, Gianpietro Bardizza, Simone Russo e Matteo Mariani.
Prodotto grazie ad un efficace programma di sviluppo congiunto, iniziato nel 1968, inizialmente dalle aviazioni di Italia, Germania Ovest, Belgio ed Olanda che avevano l’esigenza di sostituire il Lockheed F104 Starfighter (in Italia Spillone), a cui un anno dopo si unirono Regno Unito e Canada. Ma già nel 1969 le Belgio , Olanda e l’ultimo arrivato Canada si ritirarono.
Questo intoppo non impedi la prosecuzione del progetto industriali che venne denominato Panavia Aircraft che comprendeva la BAC (UK, oggi BAe System), la Fiat Aereo (Italia, oggi Alenia) e la MBB (Germania Ovest, oggi Airbus Defence and Space). Un’azienda simile fu fondata da Rolls Royce, MTU ed Avio per lo sviluppo del motore RB199.
Il Tornado nasce come interdittore d’attacco al suolo con ogni condizione meteo (IDS) cioè come “bombardiere”. Inoltre, non secondario, l’eventuale impiego come per un attacco tattico nucleare: per questo doveva essere capace di coprire grandi distanze ad altissima velocità a bassa quota anche di notte con precisione di navigazione. Ed è per queste caratteristiche richieste che è stato progettato con geometria alare variabile. Anche l’avionica fu progettata con sistemi sofisticati per l’epoca che gli consentiva di rilevare automaticamente il terreno ad alte velocità e bassa quota.
Le altre versioni sono state la ADV per combattimento aereo che però fu acquistata solo dalla RAF e dall’Arabia, mentre la versione ECR da ricognizione è stata prodotta da modifiche dalla IDS.
In servizio
Lo sviluppo procedette ad un buon ritmo così che il 14 agosto 1974 il primo velivolo, costruito in Germania Ovest, fece il suo volo inaugurale seguito ad ottobre dal primo britannico.
I primi velivoli in versione definitiva entrarono in servizio presso la R.A.F. e la Luftwaffe nel giugno 1979 mentre l’A.M.I. ricevette i suoi primi velivoli nel 1981. Presto fu sostituito il motore con il più performante RB199MK103. Alcuni esemplari furono intanto riservati al ruolo di di bombardieri nucleari.
Fra i Tornado acquistati dalla Germania alcuni furono destinati ai gruppi di attacco della Marina con ruolo antinave ed in seguito alcuni in questa configurazione furono acquistati anche dall’Italia.
Per quanto riguarda l’esportazione, a dispetto del grande interesse di molte nazioni tra cui Australia, Canada e Giappone, solo l’Arabia Saudita ne acquistò 48 in configurazione simile a quella R.A.F..
Infine vogliamo ricordare come i velivoli italiani, britannici e sauditi ebbero un ruolo di primissimo piano nella I Guerra del Golfo nel 1991 comprese le pericolose missioni notturne nei primissimi giorni di guerra contro gli aeroporti iracheni.
Inoltre i tornado italiani e tedeschi furono protagonisti anche nel 1995 nella guerra dei Balcani con missioni di soppressione delle difese e di ricognizione per quella che per la Luftwaffe è stata la prima missione operativa dalla seconda guerra mondiale.
Aggiornamenti
Tra la fine degli anni novanta ed inizio terzo millennio tutti i Tornado ebbero importanti programmi di aggiornamento: i RAF e Sauditi furono portati allo standard GR.MK4 e dotati tra l’altro di sensori ad infrarossi Forward-Looking mentre i tedeschi ed Italiani furono sottoposti ad aggiornamenti dell’avionica che ne accrebbero le potenzialità incluse quelle di trasportare missili di ultima generazione. Ulteriori aggiornamenti sono stati effettuati negli anni come ad esempio quelli per la guerra elettronica nel programma ITECR italiano che ha portato i velivoli dell’AMI ad avere standard simili agli ECR tedeschi. Al momento però il viale del tramonto è imboccato in quanto tutti i paesi hanno iniziato la loro sostituzione con velivoli più moderni, ma ciò non toglie che resterà un’icona per la nostra generazione.
Nelle foto della galleria potrete vedere i nostri tornado del 6° Stormo di Ghedi, tra cui anche alcuni scatti della giornata commemorativa dei suoi 40 anni di servizio con lo special dedicato. Inoltre alcuni esemplari Luftwaffe sia del JaBoG 33 di Buechel in versione bombardiere tattico nucleare che del AG-51 di Jagel in versione ricognizione, guerra elettronica ed intercettazione marina.